Percorso
Parete, Trentola Ducenta, San Marcellino, Frignano, Casaluce, Reggia di
Carditello, Cappella Foresta, Capua (Km tot. a/r: 47; dislivello totale: 831
metri)
Decido di fare visita a quella
che è, storicamente, considerata la più importante città della Terra di Lavoro.
Fondata a metà del IX secolo
dagli abitanti in fuga dall'antica città (distrutta dai Saraceni assoldati dal
principe Radelchi I nel corso di una lotta per la successione al ducato di
Benevento), l'odierna Capua si distende lungo un'ansa del fiume Volturno, dove
aveva sede il porto fluviale romano di Casilinum.
Giungo in questa storica città percorrendo
vie che, attraversando le campagne di San Tammaro, mi conducono innanzi alla
Cappella Foresta; edificata nel '700 per volere di Carlo III, questa piccola
chiesetta, ormai ridotta a spettro di se stessa, fu fino alla seconda guerra
mondiale punto di riferimento e luogo di preghiera per i numerosi lavoratori e
contadini impiegati nei pressi del Real Sito di Carditello.
L'ingresso a Capua è
monumentale! Una stradina lastricata mi conduce verso Porta Napoli che,
stampata su uno dei più suggestivi scorci capuani, fu realizzata verso la fine
del '500 per celebrare il regno di Filippo II.
Passeggiando per il centro
storico, chiese e palazzi testimoniano il suo passato glorioso.
Sulla facciata principale del
Palazzo del Municipio campeggia l'acronimo "S.P.Q.C." (Senatus
PopolusQue Capuanus), utilizzato dalla città di Capua sin dall'epoca romana.
Distrutto dai bombardamenti e poi
ricostruito, il Duomo, conosciuto anche come Cattedrale di Santa Maria Assunta,
è preceduto da un elegante portico, il cui candore mette in risalto l'alto ed
imponente campanile longobardo.
Mi concedo, infine, una sosta
lungo il Volturno ad ammirare il Ponte Romano, anch'esso distrutto dai pesanti
bombardamenti degli Alleati e poi ricostruito, ove un tempo era l'antica porta
della città.