Periodo
Agosto 2018
Percorso
Parete, Maddaloni,
Arpaia, Roccabascerana, Pietrastorina, Due Strade, Sant'Angelo a Scala,
Summonte, Ospedaletto d'Alpinolo, Montevergine (Km tot. a/r 171 Km)
Insieme
a Samir affronto una delle giornate più calde dell'anno per fare un
ciclopellegrinaggio da tempo promesso. La nostra meta: il Santuario di Montevergine,
posto a ben 1270 metri sul livello del mare. A breve partirò con la famiglia
per le vacanze estive e la bici non la vedrò per un bel pezzo... ciò è motivo determinante
per affrontare questa lunga uscita!
Un
percorso che si figura piuttosto duro, ma che alla fine ci affaticherà più
mentalmente che fisicamente.
Ci
incontriamo festanti ad Aversa per dirigerci verso Maddaloni, dove a
rammentarci le difficoltà del nostro piccolo viaggio è un lunghissimo
dislivello in salita che ci accompagna fino ad Arpaia.
Giunti
a Roccabascerana, siamo già a circa 55 km da casa e grondanti di sudore ci
dirigiamo verso il primo bar che incontriamo sulla strada: il barista vedendoci
arrivare ci accoglie chiedendoci "d'addo' v'nit' accussì bell' frisch'
frisch'?". Un po' di risate, l'ombra del gazebo, un cornetto e una red
bull sono un carico di energia per rimetterci in marcia.
Lungo
la strada attraversiamo tanti piccoli e caratteristici borghi, tra cui quello
di Sant'Angelo a Scala, dove una vecchietta, vedendoci intenti alla ricerca di
una fontanina per riempire le nostre borracce, ci indica una fonte che sgorga quasi
come per miracolo dalle antiche mura di una chiesa.
Passiamo
di striscio per Summonte, uno dei più bei borghi d'Italia, e sostiamo poi per
qualche minuto ad Ospedaletto d'Alpinolo prima di affrontare la lunga salita
che ci porterà al Santuario; nella piazza di questo paese il mio compagno di
viaggio mi lascia a guardia delle bici mentre va a prendersi un caffè in un bar
poco distante (Samir a quanto pare ha un perenne bisogno di caffeina!)... giusto
il tempo necessario affinché il cane scemo del villaggio mi viene vicino ad
abbaiare, tenendosi però fortunatamente sempre a debita distanza da me (quando
facevo per scherzo ad andargli incontro con la bici, proporzionalmente
arretrava, continuando però ad abbaiare); torna il mio amico, che vedendo la scena, ride... ovviamente lo insulto, perché sa della mia ancestrale paura per i cani... e
ci rimettiamo in marcia, lasciando il cane al suo nuovo obiettivo verso cui
dirigere la sua dabbenaggine, una signora che con la busta della spesa
attraversava la strada.
Siamo
già a 725 metri d'altezza, per conquistare la vetta ne dobbiamo scalare altri
550 distribuiti su 10 km: in soldoni si tratta di una lunga salita con una
pendenza del 5-6%, più volte utilizzata come palcoscenico del finale di gara di una tappa
del Giro d'Italia.
Arriviamo
finalmente al Santuario, visitiamo la chiesa, facciamo qualche scatto e ci
rifocilliamo con un panino presso un chiosco situato nelle immediate vicinanze;
mentre aspettiamo di essere serviti, si avvicina un curioso turista che ci chiede
se per arrivare lassù avessimo usufruito della funicolare... gli facciamo
notare, osservando la sua faccia incredula, che nonostante il caldo bestiale ci
eravamo fatti appena quasi una novantina di km per arrivare fin lì e che,
secondo la nostra filosofia, mai e poi mai avremmo potuto usare altro mezzo per
giungere a destinazione.
La
discesa, a mio avviso più difficile della salita (per via della pericolosità
dei tornanti che hanno cagionato ai ciclisti tante fratture), ci regala
paesaggi stupendi... ci rendiamo conto di quanto siamo saliti così in alto
quando ad ogni curva vediamo in lontananza le montagne circostanti che sembrano
piccole sotto di noi.
Il
ritorno è più celere rispetto all'andata e in breve arriviamo nei pressi di
Maddaloni, dove ad accoglierci è un acquazzone estivo: anche se ormai bagnati, ci
ripariamo in uno dei tanti bar che costellano la strada, aspettando che spiova.
L'attesa è breve! Ci rimettiamo in marcia ed appena il tempo di fare quattro
pedalate che il caldo sole d'Agosto asciuga del tutto noi e la strada...
incredibile!
Giunti
di nuovo ad Aversa, il mio amico si accorge di avere il copertone un po'
sgonfio... una piccola foratura sta causando un lentissimo stillicidio d'aria.
Si decide di cambiare la camera d'aria direttamente a casa, siamo ormai troppo
stanchi di testa e mancano soli pochissimi km. Ci salutiamo e ci ripromettiamo
tanti altri piccoli viaggi in bici insieme!
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